EPISTEMOLOGIE DEGLI ARMADI:
NUOVE PRESTAZIONI PUBBLICHE E TATTICHE EVASIVE NELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE
Abstract
L'articolo recensisce The Epistemology of the Closet (Eve Sedgwick, 1990) per riflettere sulla sua attualità e sui suoi limiti. Localizzando la costruzione di questa immagine nell'esperienza di gay, cis e bianchi, mette in discussione il senso comune che rafforza (i gay che aprono e chiudono le loro vite private), scopre che i nuovi soggetti trans e queer richiedono di pensare in modo plurale le epistemologie degli armadi, in quanto vi sono esperienze sconsiderate che destabilizzano le nozioni di segretezza/rivelazione o spazio privato/pubblico. Suggerisce che i cysheterosessuali possiedono i loro armadi e alimentano le immagini dell'armadio gay come "capro espiatorio". Riflette sulle trasformazioni nell'armadio, dalla denuncia giornalistica e giudiziaria, analizzata da Sedgwick, alla rappresentazione del bacio nelle soap opera e all'uso di app per il trucco. L'obiettivo è interrogarsi su come sono state ridefinite le esperienze LGBTQIA+, portando nuove prospettive sulle impasse politiche nella lotta per i diritti.