E E QUESTA MACCHIA DI “CORDIALITÀ”?:

IL MITO E LA SUA CIRCOLAZIONE NEL DIRITTO DEL LAVORO BRASILIANO

Autori

DOI:

https://doi.org/10.22409/rcj.v10i25.51135

Abstract

L'espressione “uomo cordiale”, oggetto di diverse interpretazioni, era comunemente usata da politici e giuristi per affermare tratti psicosociali del popolo brasiliano: conciliazione, passività, pacatezza e benevolenza. Queste sarebbero, per vari agenti in campo politico e legale, caratteristiche dominanti della classe operaia brasiliana. L'uso della nozione di cordialità, nel senso dato da Cassiano Ricardo – diverso da quello attribuito da Sérgio Buarque de Holanda –, finisce per legittimare gli ideali di negazione della lotta sociale, della resistenza politica e del conflitto sindacale. Questa negazione contrasta con le pratiche sociali del popolo brasiliano. In questo senso, intendiamo discutere la riproduzione di questa nozione come mito e strumento ideologico-argomentativo mobilitato da politici e giuristi per: i) scoraggiare l'esternalizzazione di conflitti che rifletterebbero molteplici scissioni nella società brasiliana, ii) l'imposizione di limiti alla legge di resistenza e iii) l'imposizione di tratti autoritari nei rapporti di lavoro in Brasile.

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Biografie autore

Daniela Muradas, Universidade Federal de Minas Gerais

Professora Associada da Faculdade de Direito da Universidade Federal de Minas Gerais (UFMG). Possui Doutorado em Direito pela Universidade Federal de Minas Gerais (UFMG) e estágio pós-doutoral em Sociologia do Trabalho pelo IFCH da UNICAMP.Em 2011, foi recebida na Università degli Studi di Roma Tor Vergata como professora visitante.

Victor Hugo Criscuolo Boson, Universidade Federal do Sul da Bahia

Professor Adjunto do Centro de Formação em Ciências Humanas e Sociais da Universidade Federal do Sul da Bahia. Possui Doutorado em Direito pela Universidade Federal de Minas Gerais

Pubblicato

2023-06-27