FORMAZIONE CRITICA SUI DIRITTI UMANI ATTRAVERSO LA CLINICA GIURIDICA

Abstract

Abstract: Il modello di formazione alla ricerca e, in generale, l'insegnamento "tradizionale" o dominante in campo giuridico è verticale, autoritario, memoristico ed eccessivamente verbalizzato. Ciò implica che il ruolo degli studenti è normalmente passivo, poco reattivo e principalmente ricettivo. C'è poco impatto sull'esecuzione di operazioni mentali e sull'esecuzione di procedure legali, sia legislative, amministrative, giudiziarie e anche investigative da parte di coloro che frequentano le aule delle Facoltà di Giurisprudenza. I recenti modelli di formazione nella ricerca e nell'insegnamento del diritto sono impegnati in forme più interattive e proattive che richiedono altre modalità da coloro che insegnano nel campo legale. Ad esempio, il modello di insegnamento critico che richiede un metodo dialettico e un'analisi contestuale dei processi legali richiede che gli studenti abbiano una partecipazione più attiva. Il contenzioso strategico di una clinica legale per i diritti umani non pone rimedio in modo radicale alle ingiustizie, è solo un palliativo nella lotta alle disuguaglianze. Di per sé, non compromette l'ordine culturale patriarcale o il modello economico capitalista, non sostituisce le lotte politiche e sociali, se capita di accompagnarle, ma resta una disputa in gioco e con le regole dello Stato o di le élite o le classi dirigenti. Tuttavia, nonostante i suoi limiti, può servire da attrazione per le vittime che cercano di godere dei propri diritti e porre rimedio a un affetto nella loro sfera legale o vitale.