LA TEORIA GENERALE DEL DIRITTO DI FRONTE ALL'ANTROPOLOGIA GIURIDICA

Abstract

Questo articolo intende mostrare che la Teoria generale del diritto (TGD) non è l'ostacolo al riconoscimento del pluralismo giuridico, ma piuttosto le esigenze di egemonia dello stesso Stato moderno. Il TGD contemporaneo propone concetti teorici che permettono di pensare al pluralismo giuridico, inteso qui come il fenomeno della coesistenza di due o più ordinamenti giuridici che rivendicano efficacia nello stesso territorio. La difficoltà nel riconoscere il sistema normativo indigeno come un diritto deriva anche da ideologie, come quella della “sovranità”, che non hanno plausibilità teorica e che devono essere lasciate da parte dalla scienza sociale contemporanea. L'efficacia del sistema giuridico dominante deriva, tra l'altro, proprio dall'ideologia in cui si formano i giuristi. Se le regole legali valide sono quelle che sono efficaci e appartengono a un sistema efficace, come sostiene il TGD, allora, poiché le regole della legge indigena sono quelle efficaci, sono anche quelle valide. Tuttavia, questa validità è sconosciuta ai funzionari del sistema egemonico, che non sono stati educati a pensare alla possibilità del pluralismo giuridico.
Parole chiave: legge indigena; Teoria generale del diritto; Pluralismo giuridico; Antropologia giuridica; Stato moderno.