LA VIOLENZA CONTRO LE TERRE INDIGENE DEL BRASILE E LA PRECARIA PUNIBILITÀ DEI SUOI AGENTI
Abstract
Dall'inizio della colonizzazione portoghese ai giorni nostri, le terre indigene in Brasile sono oggetto di un intenso processo di espropriazione e appropriazione il cui scopo è finalizzato allo sfruttamento economico delle loro risorse naturali ed energetiche. Dato questo contesto storico di violenza e di espulsione forzata delle popolazioni indigene dai loro territori, il tema di questa ricerca si basa sull'osservazione di una continuità in questa dinamica. In questo senso, viene sollevata l'ipotesi che la condotta di invasione delle terre indigene non solo sia al di fuori del perseguimento penale, ma serva anche gli interessi egemonici dei proprietari terrieri. Nella presente indagine vengono applicati metodi qualitativi, utilizzando la tecnica della ricostruzione storico-narrativa, e quantitativi, attraverso l'elaborazione di grafici e analisi dei dati. Tutta questa traiettoria funge da test dell'ipotesi proposta, confermando che la condotta tipica di invasione delle terre indigene rappresenta un atto benefico per le aspirazioni economiche egemoniche.